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L'utilizzo di facebook. I consigli del garante della privacy
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L'utilizzo di facebook. I consigli del garante della privacy
Quasi sei milioni e mezzo di italiani sono rimasti affascinati da Facebook, il social network che sta spopolando tra i giovani e meno giovani.
Il problema però resta della diffusione dei dati sensibili.
E, in occasione della Giornata Europea per la privacy svoltasi mercoledì 28 gennaio, il presidente dell'Autorità Garante, Francesco Pizzetti, ha esortato ad un uso cosciente e consapevole di tale mezzo di comunicazione.
Innanzi tutto occorre un uso consapevole, quindi:
- pensarci bene prima di pubblicare dati personali;
- ricordarsi che quanto viene pubblicato, anche attraverso i motori di ricerca, resta a distanza di anni, e ciò che si credeva cancellato può riemergere;
- usare username e password diversi da quelli utilizzati per altri servizi (posta elettronica, accesso alla banca online);
- non pubblicare informazioni personali relative a terzi senza il loro consenso (si rischiano guai anche dal punto di vista penale);
- impostare al minimo la disponibilità pubblica di informazioni.
Inoltre anche chi gestisce i social network ha degli obblighi.
Deve adottare piattaforme che rispettano la privacy e informare gli utenti sulle conseguenze derivanti dalla pubblicazione dei dati personali; inoltre deve fare in modo che gli utenti possano decidere autonomamente il livello di visibilità del proprio profilo ed escludere dai motori di ricerca le informazioni inserite, a meno che non ci sia un consenso esplicito.
Poche regole da seguire e si eviterà in futuro di fare i salti mortali per cancellare le informazioni che non si desidera più rendere visibili.
Si rischia infatti di vedersi addirittura rifiutare un posto di lavoro a causa di ciò che ingenuamente si è scritto su Facebook.
Pare difatti che il 35% delle aziende intervistate nel corso di una ricerca pubblicata sempre in occasione della Giornata della Privacy utilizza questa pratica...
Liberamente tratto da un articolo su www.zeusnews.com
Il problema però resta della diffusione dei dati sensibili.
E, in occasione della Giornata Europea per la privacy svoltasi mercoledì 28 gennaio, il presidente dell'Autorità Garante, Francesco Pizzetti, ha esortato ad un uso cosciente e consapevole di tale mezzo di comunicazione.
Innanzi tutto occorre un uso consapevole, quindi:
- pensarci bene prima di pubblicare dati personali;
- ricordarsi che quanto viene pubblicato, anche attraverso i motori di ricerca, resta a distanza di anni, e ciò che si credeva cancellato può riemergere;
- usare username e password diversi da quelli utilizzati per altri servizi (posta elettronica, accesso alla banca online);
- non pubblicare informazioni personali relative a terzi senza il loro consenso (si rischiano guai anche dal punto di vista penale);
- impostare al minimo la disponibilità pubblica di informazioni.
Inoltre anche chi gestisce i social network ha degli obblighi.
Deve adottare piattaforme che rispettano la privacy e informare gli utenti sulle conseguenze derivanti dalla pubblicazione dei dati personali; inoltre deve fare in modo che gli utenti possano decidere autonomamente il livello di visibilità del proprio profilo ed escludere dai motori di ricerca le informazioni inserite, a meno che non ci sia un consenso esplicito.
Poche regole da seguire e si eviterà in futuro di fare i salti mortali per cancellare le informazioni che non si desidera più rendere visibili.
Si rischia infatti di vedersi addirittura rifiutare un posto di lavoro a causa di ciò che ingenuamente si è scritto su Facebook.
Pare difatti che il 35% delle aziende intervistate nel corso di una ricerca pubblicata sempre in occasione della Giornata della Privacy utilizza questa pratica...
Liberamente tratto da un articolo su www.zeusnews.com
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