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Invalidi civili al 100%. Per alcuni niente pensione e altri tagli alla sanità
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Invalidi civili al 100%. Per alcuni niente pensione e altri tagli alla sanità
Non sanno più a chi spillare i soldi per risanare il bilancio.
Ora se la prendono con i malati e con gli invalidi. E a pagare saranno sempre loro. Quelli che vivono di poco, del necessario. Che non hanno forza, fisica e mentale, per organizzarsi e ribellarsi e a stento arrivano a fine mese
Con il 2013 si decurterà la pensione alla maggior parte degli invalidi civili al 100%.
Perché? Hanno deciso di valutare come limite, il reddito familiare e non più solo quello personale.
Ma è logico che un invalido al 100% non vive da solo. Non può. E si appoggia a un familiare, a chi ha un minimo di forza, fisica ed economica per accudirlo.
Altrimenti dovrebbe vivere con 267 euro al mese. Sì, 267 euro, questa l’entità della pensione, per pagare affitto, vitto medicine e accudimento.
Proprio una ricchezza. Ed è per questo che gliela tolgono.
Andatecelo a dire. Caro Invalido ti togliamo il tuo tesoro, le tue 267 euro al mese, perché sai, l’Italia sta andando a rotoli, vi sono gli speculatori internazionali e poi dobbiamo salvare le banche, lo Stato.
Vedete cosa vi risponde.
Nessuno immagina il bisogno di un invalido. Uno a cui madre natura non ha concesso la forza per svolgere un regolare lavoro. E coloro che possono lavorare, magari hanno difficoltà a spostarsi, hanno bisogno di aiuto, di essere accompagnati. E si ammalano di frequente.
Che facciamo?
Gli tagliamo pure i viveri così magari ce li leviamo di torno e lo Stato risparmia?
Negli ultimi anni è stata condotta contro gli invalidi una campagna ignobile: ogni giorno sbattevano in prima pagina la notizia di aver scoperto un falso invalido. Il cieco che guidava, il muto che cantava eccetera. Notizie che, a lungo andare, hanno agito a livello subliminale alimentando la discriminazione e creando diffidenza nei confronti degli invalidi, quelli veri, che venivano guardati con sospetto, quasi a dire:
Ma magari anche tu sei un truffatore e ti mangi i soldi miei!
Una guerra tra poveri. Mentre loro, i governanti, zitti zitti continuando a bearsi dei tanti privilegi, terrorizzavano i medici addetti ai controlli che come Ponzio Pilato, pur di non crearsi problemi, se ne sono lavati le mani e hanno decurtato pensioni e indennità a tappeto.
Solo chi ha potuto ha fatto causa e ricorso (alimentando la schiera di avvocati e periti disonesti che si impossessano degli arretrati) la maggioranza invece, senza forza e senza voce, ha continuato a stringere la cinghia, rinunciando spesso alle visite, agli esami, alle cure.
Da qualche giorno invece si stanno diffondendo altre notizie.
Le pensioni pagate a invalidi già morti.
Insomma questi invalidi sono inutili e spillano solo soldi.
La discriminazione al servizio della decurtazione economica. Una bomba innescata che non si sa dove potrà portare.
L’ultima novità invece riguarda tutti. Anche i sani.
Sono stati decisi tagli alla spesa in ambito sanitario, il che significa meno servizi o servizi di qualità inferiore, e meno rinnovamento delle apparecchiature.
Preoccupante inoltre, per il futuro dei servizi sociali e sanitari, la decisione di ulteriori tagli per le Regioni.
Inoltre sono stati indetti controlli a tappeto sulle richieste effettuate dai medici per analisi ed esami vari.
Stanno terrorizzando i medici per evitare le prescrizioni di esami costosi. La diagnostica strumentale sarà solo una opportunità per i ricchi.
Torneremo ai tempi in cui il medico diceva: Apra la bocca! E prescriveva una purga.
Tra qualche decennio non si parlerà più dell’incremento della speranza di vita.
Così risparmieranno anche sulle pensioni.
Ma che bravi. Quanto risparmio.
Ma a loro, ai nostri governanti cosa importa?
Loro che al primo mal di pancia saltano su un aereo - magari proprio quello che serviva per i festini di gente fin troppo nota, e che paghiamo tutti noi con le nostre tasse! - e volano a curarsi nei più prestigiosi centri di eccellenza sanitaria e non fa nulla se stanno a Parigi o a New York.
Siamo alla selezione naturale.
Al si salvi chi può.
Se hai i soldi campi, altrimenti crepi.
Invalidi e malati messi come la famosa capra del proverbio sotto la panca.
Ma perché per risanare il bilancio non si fanno restituire i soldi da chi ha rubato e ha fatto scempio del denaro pubblico, proveniente dalle nostre tasse?
Ma no! Se si trovano stretti chi spremono? Gli invalidi!
Vergogna!
Vergognatevi!
Andate a trascorrere una settimana a casa di un invalido e così vedrete di cosa e quanto occorre per assicurargli il diritto alla cura, in una vita non dico agiata, ma dignitosa.
Vergogna!
Decurtate il numero di senatori e deputati e vedrete quanto risparmierete!
Applicate una tassa sulle transazioni finanziarie, ponete un limite alle speculazioni e vedrete di quanto rientrerete!
Fate quello che volete ma abbiate cura dello stato sociale.
Uno stato cinico, pronto a sacrificare i deboli, non farà crescere il paese. Ma sarà da modello a una società sempre più individualista ed egoista, basata sulla diffidenza e sulla competizione, che resterà ferma in stupide e sterili diatribe senza progredire di un solo millimetro.
Il paese invece può crescere solo riscoprendo dei valori altri, dove il valore di una persona non è valutabile dall’entità del suo conto in banca, ma da quanto riesce a collaborare con tutti gli altri nella sana costruzione di una società civile.
Una società basata sul rispetto e la solidarietà, le fondamenta per assicurare ad ognuno stabilità e serenità.
E soprattutto dignità.
E un aiuto economico rappresenta la dignità per un invalido costretto a pesare già troppo, fisicamente emotivamente ed economicamente, in seno alla famiglia.
Per cortesia diffondete questo scritto.
Tina Paliotti
transito@fastwebnet.it
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