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Pedofilia; Come difenderli?
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Pedofilia; Come difenderli?
Le notizie sulle violenze ai bambini pongono i genitori di fronte a un
dilemma: da una parte e' bene che i bambini sappiano che ci sono degli
adulti inaffidabili o pericolosi; dall'altra, se glielo si dice, si rischia di
spaventarli, di confonderli, di renderli sospettosi verso gli altri. Cosa
fare?
........................
*I più piccoli*
Il primo impatto con gli aspetti negativi dell'esistenza può avvenire
attraverso le favole, che hanno il pregio di trasporre il male in una
dimensione fantastica che ne attutisce la carica ansiogena. Bisogna evitare
di indulgere in particolari cruenti o terrorizzanti. E' necessario che il
racconto avvenga in un clima protettivo, che abbia anche degli elementi
divertenti e che il finale sia positivo. Prendendo spunto da un racconto, un
adulto può insegnare a un piccolino di 4-6 anni a non allontanarsi dal
gruppo, a non seguire gli sconosciuti e accettarne i regali.
*6-7 anni*
A partire da questa eta' si può spiegare perche' e' bene non dare fiducia
agli sconosciuti. Serenamente e quando si offre l'occasione si spiega che anche
se la maggior parte degli adulti e' ben disposta nei confronti dei bambini,
esiste pero' una minoranza di persone malate che importunano e fanno del
male agli altri. Si dice anche che qualcuno un giorno forse riuscira' a curarli e
che percio' e' bene segnalarli ai genitori. A imitazione degli adulti, i
bambini si formano anche un loro senso del pudore e della dignità del corpo
che rende accettabile la raccomandazione di non lasciarsi toccare o
spogliare facilmente. Piu' difficile e' invece spiegare che qualche volta i
molestatori sono tra i parenti. Comunicare la convinzione che anche i luoghi
familiari sono infidi o che tutti gli adulti sono dei potenziali aggressori
crea uno stato d'allarme eccessivo; e' meglio instaurare l'abitudine che il
bambino dica sempre dove va e che sia il genitore a sorvegliare.
*Regole di sicurezza*
A nessuno piace spaventare i propri figli, ma non sempre il silenzio e' la
scelta migliore. Alcune spiegazioni semplici, associate a consigli chiari,
possono essere d'aiuto nella prevenzione di incidenti, senza minare la
fiducia negli adulti, di cui ovviamente i bambini hanno bisogno. Ecco
percio' qui di seguito alcune regole di comportamento che i bambini dovrebbero
conoscere e seguire, in modo da ridurre i possibili pericoli:
......................................
Quando esco di casa dico sempre ai miei genitori dove vado e con chi.
Non parlo mai con estranei e non vado con persone che i miei genitori non
conoscono bene.
Diro' di no a chiunque mi minacci o tenti di toccarmi in modo che non mi fa
sentire bene e poi lo riferirò ai miei genitori.
Devo allontanarmi subito da chi cerca di toccarmi o di portarmi via,
gridando: "questo non e' mio padre o mia madre" e "Aiuto!".
Se mi sento turbato da qualcosa ne parlo con i miei genitori.
di ANNA OLIVEIRO FERRARIS
(psicologia dell'età evolutiva - Università La Sapienza, Roma)
dal Corriere Salute del 9 settembre 1996
............................
*Chi puo' aiutare*
Caf (Centro di aiuto a bambino maltrattato e famiglia in crisi): via V. E.
Orlando, 15 - Milano. Tel. 02-8265; 051-8265052.
Cbm (Centro per il bambino maltrattato): via Spadini, 15 - Milano. Tel. e
FAX 02-66201076 / 6456705. Hot Line telefonica 24 ore su 24: 02-6456705 /
66201076.
Telefono Azzurro rosa: via Repubblica Argentina, 114 E - Brescia. Tel.
030-226363.
SOS Infanzia - il telefono azzurro: via dell'Angelo Custode, 1/3 - Bologna.
Tel. gratuito 19696 (riservato ai minori fino a 14 anni); Tel. 051-481048
(dai 15 anni in su e adulti); FAX 051-231691.
dilemma: da una parte e' bene che i bambini sappiano che ci sono degli
adulti inaffidabili o pericolosi; dall'altra, se glielo si dice, si rischia di
spaventarli, di confonderli, di renderli sospettosi verso gli altri. Cosa
fare?
........................
*I più piccoli*
Il primo impatto con gli aspetti negativi dell'esistenza può avvenire
attraverso le favole, che hanno il pregio di trasporre il male in una
dimensione fantastica che ne attutisce la carica ansiogena. Bisogna evitare
di indulgere in particolari cruenti o terrorizzanti. E' necessario che il
racconto avvenga in un clima protettivo, che abbia anche degli elementi
divertenti e che il finale sia positivo. Prendendo spunto da un racconto, un
adulto può insegnare a un piccolino di 4-6 anni a non allontanarsi dal
gruppo, a non seguire gli sconosciuti e accettarne i regali.
*6-7 anni*
A partire da questa eta' si può spiegare perche' e' bene non dare fiducia
agli sconosciuti. Serenamente e quando si offre l'occasione si spiega che anche
se la maggior parte degli adulti e' ben disposta nei confronti dei bambini,
esiste pero' una minoranza di persone malate che importunano e fanno del
male agli altri. Si dice anche che qualcuno un giorno forse riuscira' a curarli e
che percio' e' bene segnalarli ai genitori. A imitazione degli adulti, i
bambini si formano anche un loro senso del pudore e della dignità del corpo
che rende accettabile la raccomandazione di non lasciarsi toccare o
spogliare facilmente. Piu' difficile e' invece spiegare che qualche volta i
molestatori sono tra i parenti. Comunicare la convinzione che anche i luoghi
familiari sono infidi o che tutti gli adulti sono dei potenziali aggressori
crea uno stato d'allarme eccessivo; e' meglio instaurare l'abitudine che il
bambino dica sempre dove va e che sia il genitore a sorvegliare.
*Regole di sicurezza*
A nessuno piace spaventare i propri figli, ma non sempre il silenzio e' la
scelta migliore. Alcune spiegazioni semplici, associate a consigli chiari,
possono essere d'aiuto nella prevenzione di incidenti, senza minare la
fiducia negli adulti, di cui ovviamente i bambini hanno bisogno. Ecco
percio' qui di seguito alcune regole di comportamento che i bambini dovrebbero
conoscere e seguire, in modo da ridurre i possibili pericoli:
......................................
Quando esco di casa dico sempre ai miei genitori dove vado e con chi.
Non parlo mai con estranei e non vado con persone che i miei genitori non
conoscono bene.
Diro' di no a chiunque mi minacci o tenti di toccarmi in modo che non mi fa
sentire bene e poi lo riferirò ai miei genitori.
Devo allontanarmi subito da chi cerca di toccarmi o di portarmi via,
gridando: "questo non e' mio padre o mia madre" e "Aiuto!".
Se mi sento turbato da qualcosa ne parlo con i miei genitori.
di ANNA OLIVEIRO FERRARIS
(psicologia dell'età evolutiva - Università La Sapienza, Roma)
dal Corriere Salute del 9 settembre 1996
............................
*Chi puo' aiutare*
Caf (Centro di aiuto a bambino maltrattato e famiglia in crisi): via V. E.
Orlando, 15 - Milano. Tel. 02-8265; 051-8265052.
Cbm (Centro per il bambino maltrattato): via Spadini, 15 - Milano. Tel. e
FAX 02-66201076 / 6456705. Hot Line telefonica 24 ore su 24: 02-6456705 /
66201076.
Telefono Azzurro rosa: via Repubblica Argentina, 114 E - Brescia. Tel.
030-226363.
SOS Infanzia - il telefono azzurro: via dell'Angelo Custode, 1/3 - Bologna.
Tel. gratuito 19696 (riservato ai minori fino a 14 anni); Tel. 051-481048
(dai 15 anni in su e adulti); FAX 051-231691.
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