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ciclo mestruale e umore
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Pagina 1 di 1
ciclo mestruale e umore
credo che questa sia la sezione più appropriata.
Quando mi viene il ciclo proprio nei momenti in cui comincia, a parte che mi viene un po di mal di pancia, mi sento stordita e mi viene un po da svenire;
mi sento triste e se mi succede qualcosa che non mi piace ma qualcosa che magari non è grave mi viene voglia di piagere e a volte arrivo anche a piangere molto e penso che voglio morire e penso anche di organizzare la cosa.
Poi magari dopo qualche ora ho molta voglia di scherzare e ridere.
C'è anche da dire che in passato quando avevo 14 anni circa soffrivo di depressione e questo mi succedeva tutti i giorni poi dopo circa un anno o due la cosa è andata via via sparendo senza farmaci ne niente, la cosa può influezare?
All'inizio quando mi veniva il ciclo mi veniva anche un fortissimo mal di pancia magari la cosa può essere collegata?
Cosa mi consigliate di fare?
Quando mi viene il ciclo proprio nei momenti in cui comincia, a parte che mi viene un po di mal di pancia, mi sento stordita e mi viene un po da svenire;
mi sento triste e se mi succede qualcosa che non mi piace ma qualcosa che magari non è grave mi viene voglia di piagere e a volte arrivo anche a piangere molto e penso che voglio morire e penso anche di organizzare la cosa.
Poi magari dopo qualche ora ho molta voglia di scherzare e ridere.
C'è anche da dire che in passato quando avevo 14 anni circa soffrivo di depressione e questo mi succedeva tutti i giorni poi dopo circa un anno o due la cosa è andata via via sparendo senza farmaci ne niente, la cosa può influezare?
All'inizio quando mi veniva il ciclo mi veniva anche un fortissimo mal di pancia magari la cosa può essere collegata?
Cosa mi consigliate di fare?
orange- Numero di messaggi : 17
Data d'iscrizione : 18.04.10
Re: ciclo mestruale e umore
Cara Amica
in questo suo breve post vi sono più quesiti, alcuni espliciti, altri più impliciti.
Iniziamo da quello esplicito.
Da anni si dibatte sulla correlazione tra tono dell'umore e le variazioni ormonali legate al ciclo mestruale. Sulla sindrome premestruale sono stati scritti fiumi di parole e in genere ginecologi e psicologi concordano sulle ripercussioni emotive del crollo di un certo tipo di ormoni nella fase premestruale, e soprattutto in passato si adduceva una notevole importanza a tali variazioni.
In particolare gli uomini (tanti... ma per fortuna non tutti!) per anni, al fine di non ascoltare le richieste e le esasperazioni femminili legate ad un certo tipo di condizioni che vedeva la donna relegata al ruolo di cittadino di serie B, liquidavano in due parole le rimostranze femminili come esasperazioni umorali o isteriche legate al ciclo mestruale.
Di certo però c'è che, mentre le mestruazioni sono presenti in ogni donna, non in tutte compaiono le alterazioni dell'umore ed allora viene da chiedersi quanto vi sia di prettamente "organico" e quanto di psicologico nelle disforie mestruali.
Le mestruazioni sono un evento naturale nella vita di ogni donna, ma purtroppo ancora oggi, nel 2010, in alcuni casi vengono vissute come un periodo di estrema fragilità che confina in casi estremi quasi con un vissuto di "malattia".
Vi sono dei luoghi comuni che purtroppo esistono ancora oggi: "con le mestruazioni non ci si fa la doccia, non ci si lava i capelli, non si toccano le piante...." e finanche: "Non vado a scuola, al lavoro, perché ho le mestruazioni...". Anche in mancanza di una sintomatologia estremamente dolorosa.
Sì certo le variazioni ormonali possono influire sull'umore ma nell'ordine delle normali variazioni che possono esserci nella vita di tutti.
In ogni caso non vi sono risposte di carattere generale valide per chiunque. In epoca adolescenziale è anche abbastanza frequente e naturale ritrovarsi a piangere apparentemente senza motivo, al di là della fase ormonale del momento; in età adulta invece frequenti episodi di pianto immotivato vanno indagati e analizzati.
Come vede sarebbe opportuno conoscere altri elementi per poterle rispondere adeguatamente
In ogni caso chi è felice non piange. E quindi il pianto nasconde sempre un malessere. Un malessere che se si manifesta con intensità non va sottovalutato.
Ed eccoci quindi al nocciolo del problema. Tra le righe dice che a quattordici anni ha sofferto di depressione.
Cosa intende per depressione? Come si sentiva?
Occorrerebbe appurare se si trattava di vera depressione o alterazioni del tono dell'umore legate al periodo adolescenziale.
Cosa le consiglio?
Per i dolori mestruali, il senso di confusione e le vertigini, di rivolgersi ad un buon ginecologo, che sia esperto ma anche comprensivo, a volte le donne sono più indicate, a cui potrà esporre serenamente i suoi disturbi.
Le consiglio inoltre, ma mi sembra che non sia la prima volta, (per cui la rimando a questo post) di richiedere un colloquio psicologico.
Di certo anche in un incontro potrà appurare non solo l'entità dei suoi malesseri, ma anche e soprattutto le cause, lo stile di vita che conduce, quali sono i suoi talenti, le sue aspirazioni e in che modo lavora per la loro realizzazione.
A volte una vita insoddisfacente, dei sentimenti di inadeguatezza o dei problemi che ci si porta dietro da tempo, impediscono di vedere le proprie attuali risorse e si resta bloccati nel proprio percorso di crescita.
Qualora volesse fornire ulteriori elementi (quanti anni ha, che tipo di vita conduce, se ha avuto problematiche significative nel passato...eccetera) potrei comunque cercare di esserle maggiormente di aiuto.
Un caro saluto
Dott. Paliotti
in questo suo breve post vi sono più quesiti, alcuni espliciti, altri più impliciti.
Iniziamo da quello esplicito.
Da anni si dibatte sulla correlazione tra tono dell'umore e le variazioni ormonali legate al ciclo mestruale. Sulla sindrome premestruale sono stati scritti fiumi di parole e in genere ginecologi e psicologi concordano sulle ripercussioni emotive del crollo di un certo tipo di ormoni nella fase premestruale, e soprattutto in passato si adduceva una notevole importanza a tali variazioni.
In particolare gli uomini (tanti... ma per fortuna non tutti!) per anni, al fine di non ascoltare le richieste e le esasperazioni femminili legate ad un certo tipo di condizioni che vedeva la donna relegata al ruolo di cittadino di serie B, liquidavano in due parole le rimostranze femminili come esasperazioni umorali o isteriche legate al ciclo mestruale.
Di certo però c'è che, mentre le mestruazioni sono presenti in ogni donna, non in tutte compaiono le alterazioni dell'umore ed allora viene da chiedersi quanto vi sia di prettamente "organico" e quanto di psicologico nelle disforie mestruali.
Le mestruazioni sono un evento naturale nella vita di ogni donna, ma purtroppo ancora oggi, nel 2010, in alcuni casi vengono vissute come un periodo di estrema fragilità che confina in casi estremi quasi con un vissuto di "malattia".
Vi sono dei luoghi comuni che purtroppo esistono ancora oggi: "con le mestruazioni non ci si fa la doccia, non ci si lava i capelli, non si toccano le piante...." e finanche: "Non vado a scuola, al lavoro, perché ho le mestruazioni...". Anche in mancanza di una sintomatologia estremamente dolorosa.
Sì certo le variazioni ormonali possono influire sull'umore ma nell'ordine delle normali variazioni che possono esserci nella vita di tutti.
In ogni caso non vi sono risposte di carattere generale valide per chiunque. In epoca adolescenziale è anche abbastanza frequente e naturale ritrovarsi a piangere apparentemente senza motivo, al di là della fase ormonale del momento; in età adulta invece frequenti episodi di pianto immotivato vanno indagati e analizzati.
Come vede sarebbe opportuno conoscere altri elementi per poterle rispondere adeguatamente
In ogni caso chi è felice non piange. E quindi il pianto nasconde sempre un malessere. Un malessere che se si manifesta con intensità non va sottovalutato.
Ed eccoci quindi al nocciolo del problema. Tra le righe dice che a quattordici anni ha sofferto di depressione.
Cosa intende per depressione? Come si sentiva?
Occorrerebbe appurare se si trattava di vera depressione o alterazioni del tono dell'umore legate al periodo adolescenziale.
Cosa le consiglio?
Per i dolori mestruali, il senso di confusione e le vertigini, di rivolgersi ad un buon ginecologo, che sia esperto ma anche comprensivo, a volte le donne sono più indicate, a cui potrà esporre serenamente i suoi disturbi.
Le consiglio inoltre, ma mi sembra che non sia la prima volta, (per cui la rimando a questo post) di richiedere un colloquio psicologico.
Di certo anche in un incontro potrà appurare non solo l'entità dei suoi malesseri, ma anche e soprattutto le cause, lo stile di vita che conduce, quali sono i suoi talenti, le sue aspirazioni e in che modo lavora per la loro realizzazione.
A volte una vita insoddisfacente, dei sentimenti di inadeguatezza o dei problemi che ci si porta dietro da tempo, impediscono di vedere le proprie attuali risorse e si resta bloccati nel proprio percorso di crescita.
Qualora volesse fornire ulteriori elementi (quanti anni ha, che tipo di vita conduce, se ha avuto problematiche significative nel passato...eccetera) potrei comunque cercare di esserle maggiormente di aiuto.
Un caro saluto
Dott. Paliotti
Re: ciclo mestruale e umore
Grazie per la sua disponibilità.
"Cosa intende per depressione? Come si sentiva?"
Non so se aiuterà parlarne, sono stata da una psicologa una volta e non mi è sembrata una tipa molto intelligente, poi un'altra volta sono andata in un forum dove c'era una psico ma nemmeno quella mi sembrava intelligente e mi dava risposte ovvie mi diceva cose che già sapevo alla fine se le parlavo dei miei problemi stavo peggio e basta.
Piangevo tutti i giorni la mattina la sera il pome tornata a casa.
Ma si era depressione credo ero andata anche su internet a vedere.
"Occorrerebbe appurare se si trattava di vera depressione o alterazioni del tono dell'umore legate al periodo adolescenziale."
io penso che erano cose collegate sinceramente dubito che i miei compagni avessero dei pianti cosi.
"quanti anni ha, che tipo di vita conduce, se ha avuto problematiche significative nel passato...eccetera"
Ho 18 anni 19 tra pochi mesi.
Di problematiche significative penso che la più significativa sia quella che dicevo dei 14 anni.
"Cosa intende per depressione? Come si sentiva?"
Non so se aiuterà parlarne, sono stata da una psicologa una volta e non mi è sembrata una tipa molto intelligente, poi un'altra volta sono andata in un forum dove c'era una psico ma nemmeno quella mi sembrava intelligente e mi dava risposte ovvie mi diceva cose che già sapevo alla fine se le parlavo dei miei problemi stavo peggio e basta.
Piangevo tutti i giorni la mattina la sera il pome tornata a casa.
Ma si era depressione credo ero andata anche su internet a vedere.
"Occorrerebbe appurare se si trattava di vera depressione o alterazioni del tono dell'umore legate al periodo adolescenziale."
io penso che erano cose collegate sinceramente dubito che i miei compagni avessero dei pianti cosi.
"quanti anni ha, che tipo di vita conduce, se ha avuto problematiche significative nel passato...eccetera"
Ho 18 anni 19 tra pochi mesi.
Di problematiche significative penso che la più significativa sia quella che dicevo dei 14 anni.
orange- Numero di messaggi : 17
Data d'iscrizione : 18.04.10
Re: ciclo mestruale e umore
non so che cosa sono le alterazioni del tono dell'umore legate al periodo adolescenziale
orange- Numero di messaggi : 17
Data d'iscrizione : 18.04.10
Re: ciclo mestruale e umore
Allora...
... innanzi tutto mi spiace che la sua esperienza con la collega non sia stata positiva. E' da considerare però che anche gli psicologi sono esseri umani con i propri difetti, ma comunque hanno una formazione e una esperienza tale che consente loro l'acquisizione di strumenti sia di comprensione che di carattere metodologico che, messi a disposizione delle persone che si trovano in quel momento in difficoltà, sono determinanti nella risoluzione dei problemi.
O almeno così accade nella maggior parte dei casi.
Questo per dirle che spesso si tende a valutare la persona dello psicologo - che per carità è anche abbastanza naturale! come a dire: fammi vedere io di chi mi devo fidare... - e invece occorrerebbe far frutto e tesoro delle sue indicazioni.
Lo psicologo in effetti è quel professionista come tanti che mette a disposizione la propria competenza.
E' vero che, trattandosi di problemi talmente delicati come i problemi emotivi, ci si aspetterebbe professionalità, sì, ma anche e soprattutto sensibilità comprensione empatia ma purtroppo non sempre accade.
Ma non bisogna arrendersi.
Le consiglio quindi di insistere nella ricerca del professionista che "le piace" nel senso che riesce a farla sentire a proprio agio, compresa e soprattutto che le dia la sensazione di potersi fidare e affidare con serenità.
Perché se con uno non si è trovata bene, non è detto poi che non si debba trovare bene con un altro!
Insisto non perché i suoi problemi siano in questo momento di chissà quale gravità, ma perché vedo che comunque tende di frequente a focalizzarsi su di sé in maniera introspettiva cogliendo sfumature e aspetti di se stessa e di coloro che le stanno intorno. Riflessioni dalle quali scaturiscono domande a cui non riesce a dare risposte. E quindi si rigira in tanti interrogativi che restano insoluti. E cosa c'è di meglio che di essere accompagnati anche se per un breve periodo in questo excursus interiore di riflessioni?
E poi....
... quel periodo di intenso malessere a 14 anni - depressione o crisi adolescenziale non importa (a me non piacciono le etichette diagnostiche, la mente umana è sempre in evoluzione e una diagnosi effettuata in un dato periodo potrebbe nuocere alla persona che si sente etichettata come "malata" per sempre!) - l'intenso malessere, dicevo, che la induceva a piangere tutti i giorni, era comunque l'espressione di una sofferenza. E non si soffre a caso, vi sono sempre dei motivi, di cui magari è a conoscenza, ma conoscere le cause della sofferenza non basta per superarla. Occorre altro.
A tal proposito la rimando alla lettura di questo post in cui spero di essere maggiormente eloquente circa la cura psicologica.
Concludo esortandola a cercare di vivere in modo costruttivo. Di cercare dentro di sé le motivazioni e il desiderio di realizzare le sue aspirazioni, i suoi talenti. Qualsiasi essi siano. E se sente di non averne... beh... non è possibile. Solo che non li ha ancora identificati. Ognuno di noi ha dentro di sé delle enormi potenzialità, purtroppo spesso offuscati da malesseri di tipo personale, relazionali, sociale. Guardi a sé in maniera costruttiva e serena scopra i suoi punti di forza, e quanto a quelli di debolezza... chi non ne ha? Occorre imparare ad accettarli e nel caso siano sono nocivi per sé o per gli altri, imparare pian piano a smussarli.
E' possibile.
Un caro saluto
Dott. Assunta Paliotti
... innanzi tutto mi spiace che la sua esperienza con la collega non sia stata positiva. E' da considerare però che anche gli psicologi sono esseri umani con i propri difetti, ma comunque hanno una formazione e una esperienza tale che consente loro l'acquisizione di strumenti sia di comprensione che di carattere metodologico che, messi a disposizione delle persone che si trovano in quel momento in difficoltà, sono determinanti nella risoluzione dei problemi.
O almeno così accade nella maggior parte dei casi.
Questo per dirle che spesso si tende a valutare la persona dello psicologo - che per carità è anche abbastanza naturale! come a dire: fammi vedere io di chi mi devo fidare... - e invece occorrerebbe far frutto e tesoro delle sue indicazioni.
Lo psicologo in effetti è quel professionista come tanti che mette a disposizione la propria competenza.
E' vero che, trattandosi di problemi talmente delicati come i problemi emotivi, ci si aspetterebbe professionalità, sì, ma anche e soprattutto sensibilità comprensione empatia ma purtroppo non sempre accade.
Ma non bisogna arrendersi.
Le consiglio quindi di insistere nella ricerca del professionista che "le piace" nel senso che riesce a farla sentire a proprio agio, compresa e soprattutto che le dia la sensazione di potersi fidare e affidare con serenità.
Perché se con uno non si è trovata bene, non è detto poi che non si debba trovare bene con un altro!
Insisto non perché i suoi problemi siano in questo momento di chissà quale gravità, ma perché vedo che comunque tende di frequente a focalizzarsi su di sé in maniera introspettiva cogliendo sfumature e aspetti di se stessa e di coloro che le stanno intorno. Riflessioni dalle quali scaturiscono domande a cui non riesce a dare risposte. E quindi si rigira in tanti interrogativi che restano insoluti. E cosa c'è di meglio che di essere accompagnati anche se per un breve periodo in questo excursus interiore di riflessioni?
E poi....
... quel periodo di intenso malessere a 14 anni - depressione o crisi adolescenziale non importa (a me non piacciono le etichette diagnostiche, la mente umana è sempre in evoluzione e una diagnosi effettuata in un dato periodo potrebbe nuocere alla persona che si sente etichettata come "malata" per sempre!) - l'intenso malessere, dicevo, che la induceva a piangere tutti i giorni, era comunque l'espressione di una sofferenza. E non si soffre a caso, vi sono sempre dei motivi, di cui magari è a conoscenza, ma conoscere le cause della sofferenza non basta per superarla. Occorre altro.
A tal proposito la rimando alla lettura di questo post in cui spero di essere maggiormente eloquente circa la cura psicologica.
Concludo esortandola a cercare di vivere in modo costruttivo. Di cercare dentro di sé le motivazioni e il desiderio di realizzare le sue aspirazioni, i suoi talenti. Qualsiasi essi siano. E se sente di non averne... beh... non è possibile. Solo che non li ha ancora identificati. Ognuno di noi ha dentro di sé delle enormi potenzialità, purtroppo spesso offuscati da malesseri di tipo personale, relazionali, sociale. Guardi a sé in maniera costruttiva e serena scopra i suoi punti di forza, e quanto a quelli di debolezza... chi non ne ha? Occorre imparare ad accettarli e nel caso siano sono nocivi per sé o per gli altri, imparare pian piano a smussarli.
E' possibile.
Un caro saluto
Dott. Assunta Paliotti
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