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Scopo del forum
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Scopo del forum
Salve
poche righe per definire lo scopo e la linea di Un mondo migliore.
Apparentemente nato per caso, il forum è piuttosto il risultato di un percorso di più persone che si trovano ogni giorno a confrontarsi su temi riguardanti il benessere fisico, psicologico, emotivo e sociale.
Da qui quindi l’idea di allestire uno strumento di condivisione e di confronto di esperienze.
Nato su base psicologica, perché tale è la competenza di chi scrive, il forum è strutturato in modo tale da poter accogliere anche altre competenze.
poche righe per definire lo scopo e la linea di Un mondo migliore.
Apparentemente nato per caso, il forum è piuttosto il risultato di un percorso di più persone che si trovano ogni giorno a confrontarsi su temi riguardanti il benessere fisico, psicologico, emotivo e sociale.
Da qui quindi l’idea di allestire uno strumento di condivisione e di confronto di esperienze.
Nato su base psicologica, perché tale è la competenza di chi scrive, il forum è strutturato in modo tale da poter accogliere anche altre competenze.
Vi sono persone che vivono degli intensi stati di malessere, dati da problematiche personali, familiari o anche relazionali, che determinano dolore, amarezza, insoddisfazione, che spesso restano relegati in sé, a volte anche per una vita intera.
Un problema psicologico, uno stato fobico, una ossessione, una tristezza, una difficoltà relazionale o una problematica alimentare o sessuale, alimentano un atteggiamento di solitudine e chiusura nei confronti del mondo.
Un problema psicologico può essere invalidante quanto un male fisico, ma per alcuni non è facile parlarne così come si parla di un mal di stomaco o di un dolore alla schiena.
Inoltre spesso vi è l'errata convinzione che sia impossibile da risolvere.
E chi non riesce a trovare un buon ascolto, un giusto consiglio, una affettuosa comprensione, vede aumentare la portata del malessere e il proprio senso di solitudine.
Nella vita ordinaria, ci si confronta facilmente su temi comuni – lavoro, sport, politica, economia – ma si stenta a rivelare un problema personale.
A volte invece si avverte un malessere senza conoscerne i motivi. Si soffre, ma non si sa il perché, oppure si attribuisce la colpa del proprio malessere a una persona o a una situazione, e si continua a desiderare chissà cosa, senza mai ottenere serenità ed equilibrio.
Ma il malessere, una volta strutturato, non resta relegato alla sfera del sé, ma come un virus contagioso, si propaga a chi è vicino.
Come è possibile infatti esser sereni quando chi ci è accanto soffre?
Intere famiglie vengono trascinate nelle problematiche di uno dei componenti. Spesso si cerca in qualche modo di cautelarsi, di "salvarsi", disinteressandosi dei problemi familiari o anche allontanandosene fisicamente.
Ma paradossalmente pare che più ci si concentra su di sé, sulle proprie esigenze e sui propri bisogni, più aumenta il disagio personale, relazionale, sociale, perché purtroppo quel che si caccia dalla finestra spesso rientra dalla porta.
A tal proposito esiste anche un modello matematico che prova in maniera inconfutabile che l'atteggiamento egoistico a lungo andare non paga, non rende in termini di benessere e realizzazione, quanto l'atteggiamento collaborativo. Perché siamo tutti legati come a doppio filo e solo con la collaborazione ci si fortifica e si alimenta serenità.
Da questo presupposto nasce Un mondo migliore.
Un salotto virtuale inteso come spazio di condivisione e di ascolto, di contenimento di vissuti e di esperienze.
Perché senza il supporto, l’aiuto e l’attenzione dell’altro, si resta fermi, come bloccati nelle sabbie mobili.
La comunicazione virtuale ha di certo i suoi limiti, ma è pur sempre preferibile a non comunicare affatto. Consente di raggiungere un maggior numero di persone e avvalendosi dell'anonimato, aiuta la comunicazione anche dei più introversi.
Apprendere a condividere e a confrontarsi è il primo passo per uscire dalla solitudine così come e a interessarsi anche di chi sta accanto e all’ambiente in cui si vive. Perché la salute, il benessere psicofisico, non può prescindere da chi o cosa ci circonda.
Il forum quindi, nato su base psicologica, è basato sul principio della condivisione di esperienze, di storie personali e di competenze.
Una condivisione intesa ad ampio raggio. Perché condividere un consiglio pratico, una esperienza di crescita, ma anche frivola o un evento significativo, ripristina i livelli di comunicazione e rappresenta un primo passo nell’ottica della partecipazione.
Per un mondo migliore occorre lottare contro la logica imperante che insegna la salvaguardia esclusiva del proprio interesse.
Pensando solo a se stessi non si va da nessuna parte, ché non si può vivere sereni a scapito di chi ci vive accanto, o peggio ignorandone la sofferenza.
Non si può essere sani nel corpo e nella mente in un ambiente avvelenato.
Il disinteresse, la furbizia e l’egoismo non pagano. Sono sistemi che a lungo andare si ritorcono contro e generano un malessere sociale che inquina le menti e l’aria.
Oggi le società impongono modelli basati sull’apparenza e sul potere economico, con l’unico risultato di generare una insoddisfazione dilagante di gente infelice che esprime i propri malesseri con comportamenti a rischio quali depressioni, disturbi alimentari, abuso di sostanze, atti di prevaricazione, violenza, eccetera.
Una società dove vivere diventa sempre più faticoso, e dove tutti si lamentano di tutto.
Ma per vivere in un mondo migliore occorre che ognuno faccia la propria parte, coltivando in sé il giusto equilibrio e ponendo la giusta attenzione a chi è vicino (a volte basta poco, anche un sorriso, una mano tesa…) e dato che anche una piccola goccia d'acqua in un deserto può alleviare il senso di sete, tante piccole gocce possono realizzare un’oasi, e tante oasi un lago e via di seguito, e quindi anche il più piccolo contributo può avere il suo senso.
Solo in questo modo si potranno realizzare società più sane e più stabili perché formate da persone più felici.
Occorre solo che ognuno faccia la propria parte, con forza, coraggio e tanta lucidità e sarà l'inizio di un percorso che renderà tutti più forti e più sereni.
Noi, insieme … Per un mondo migliore.
L'amministratore del forumUn problema psicologico, uno stato fobico, una ossessione, una tristezza, una difficoltà relazionale o una problematica alimentare o sessuale, alimentano un atteggiamento di solitudine e chiusura nei confronti del mondo.
Un problema psicologico può essere invalidante quanto un male fisico, ma per alcuni non è facile parlarne così come si parla di un mal di stomaco o di un dolore alla schiena.
Inoltre spesso vi è l'errata convinzione che sia impossibile da risolvere.
E chi non riesce a trovare un buon ascolto, un giusto consiglio, una affettuosa comprensione, vede aumentare la portata del malessere e il proprio senso di solitudine.
Nella vita ordinaria, ci si confronta facilmente su temi comuni – lavoro, sport, politica, economia – ma si stenta a rivelare un problema personale.
A volte invece si avverte un malessere senza conoscerne i motivi. Si soffre, ma non si sa il perché, oppure si attribuisce la colpa del proprio malessere a una persona o a una situazione, e si continua a desiderare chissà cosa, senza mai ottenere serenità ed equilibrio.
Ma il malessere, una volta strutturato, non resta relegato alla sfera del sé, ma come un virus contagioso, si propaga a chi è vicino.
Come è possibile infatti esser sereni quando chi ci è accanto soffre?
Intere famiglie vengono trascinate nelle problematiche di uno dei componenti. Spesso si cerca in qualche modo di cautelarsi, di "salvarsi", disinteressandosi dei problemi familiari o anche allontanandosene fisicamente.
Ma paradossalmente pare che più ci si concentra su di sé, sulle proprie esigenze e sui propri bisogni, più aumenta il disagio personale, relazionale, sociale, perché purtroppo quel che si caccia dalla finestra spesso rientra dalla porta.
A tal proposito esiste anche un modello matematico che prova in maniera inconfutabile che l'atteggiamento egoistico a lungo andare non paga, non rende in termini di benessere e realizzazione, quanto l'atteggiamento collaborativo. Perché siamo tutti legati come a doppio filo e solo con la collaborazione ci si fortifica e si alimenta serenità.
Da questo presupposto nasce Un mondo migliore.
Un salotto virtuale inteso come spazio di condivisione e di ascolto, di contenimento di vissuti e di esperienze.
Perché senza il supporto, l’aiuto e l’attenzione dell’altro, si resta fermi, come bloccati nelle sabbie mobili.
La comunicazione virtuale ha di certo i suoi limiti, ma è pur sempre preferibile a non comunicare affatto. Consente di raggiungere un maggior numero di persone e avvalendosi dell'anonimato, aiuta la comunicazione anche dei più introversi.
Apprendere a condividere e a confrontarsi è il primo passo per uscire dalla solitudine così come e a interessarsi anche di chi sta accanto e all’ambiente in cui si vive. Perché la salute, il benessere psicofisico, non può prescindere da chi o cosa ci circonda.
Il forum quindi, nato su base psicologica, è basato sul principio della condivisione di esperienze, di storie personali e di competenze.
Una condivisione intesa ad ampio raggio. Perché condividere un consiglio pratico, una esperienza di crescita, ma anche frivola o un evento significativo, ripristina i livelli di comunicazione e rappresenta un primo passo nell’ottica della partecipazione.
Per un mondo migliore occorre lottare contro la logica imperante che insegna la salvaguardia esclusiva del proprio interesse.
Pensando solo a se stessi non si va da nessuna parte, ché non si può vivere sereni a scapito di chi ci vive accanto, o peggio ignorandone la sofferenza.
Non si può essere sani nel corpo e nella mente in un ambiente avvelenato.
Il disinteresse, la furbizia e l’egoismo non pagano. Sono sistemi che a lungo andare si ritorcono contro e generano un malessere sociale che inquina le menti e l’aria.
Oggi le società impongono modelli basati sull’apparenza e sul potere economico, con l’unico risultato di generare una insoddisfazione dilagante di gente infelice che esprime i propri malesseri con comportamenti a rischio quali depressioni, disturbi alimentari, abuso di sostanze, atti di prevaricazione, violenza, eccetera.
Una società dove vivere diventa sempre più faticoso, e dove tutti si lamentano di tutto.
Ma per vivere in un mondo migliore occorre che ognuno faccia la propria parte, coltivando in sé il giusto equilibrio e ponendo la giusta attenzione a chi è vicino (a volte basta poco, anche un sorriso, una mano tesa…) e dato che anche una piccola goccia d'acqua in un deserto può alleviare il senso di sete, tante piccole gocce possono realizzare un’oasi, e tante oasi un lago e via di seguito, e quindi anche il più piccolo contributo può avere il suo senso.
Solo in questo modo si potranno realizzare società più sane e più stabili perché formate da persone più felici.
Occorre solo che ognuno faccia la propria parte, con forza, coraggio e tanta lucidità e sarà l'inizio di un percorso che renderà tutti più forti e più sereni.
Noi, insieme … Per un mondo migliore.
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