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il senso dell'uomo su questa terra
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
il senso dell'uomo su questa terra
buona sera a tutti
vorrei condividere con voi questa mia esperienza per cercare anche di migliorarmi
Dopo 10 anni di infernale lavoro in un call center, gestito da gente piccola piccola, finalmente sono riuscita a staccarmi e a trovare un altro lavoro.
ottimo, direte voi.
e lo dico anche io.
un lavoro che può darmi la possibilità di imparare e mettere in gioco le mie potenzialità.
o come dice tina, il talento.
....peccato che sono capitata nella tana dei peggiori razzisti della terra: gli italiani ignoranti e presuntuosi del nord italia.
lavoro in questo posto da una sola settimana, dovrò lavorarci un anno-dopodichè me ne vado, senza ombra di dubbio-
dopo aver ascoltato una serie di assurdità sugli extracomunitari, sulla finalmente presenza dei militari nelle città, sui campi di concentramento per i rom che violano le leggi italiane, oggi c'è stato il commento sui napoletani.
davanti a una napoletana-me medesima- che parla del vecchio pino daniele che scrive canzoni di denuncia ecco che il mio capo- una donna di 36 anni che fa le vacanze nei villaggi valtour all inclusive in arabia saudita- mi dice senza alcun tipo di buon senso: a beh, io quella gente lì- i napoletani- la chiuderei dal resto d'italia innalzando un muro così che non potranno più inquinarci. gente incivile e schifosa.
io sono rimasta sgomenta. ho chiuso la conversazione -e per fortuna erano le 17.30 e ce ne siamo andati!!- dicendo che non avevo alcun interesse a parlare con loro.
del resto cosa mai avrei potuto dire a chi con una tale arroganza e maleducazione mi parla in questi termini...
e così ho cominciato a pensare a tiziano terzani.
ho letto un suo libro questa estate "la fine è il mio inizio"
un libro nel quale egli descrive con tutta la passione della sua vita la voglia di vivere, di entrare dentro le culture di tutto il mondo, della bellezza della diversità, del piacere di andare dietro le cose oltre l'apparenza. di una vita spesa ad essere se stesso.
con umiltà e gratutudine.
e mi è molto più chiaro e molto più forte dentro di me il senso della mia vita, della voglia di elevare il mio spirito dalle piccolezze e bassezze di cui può impregnarsi l'essere umano.
sono sicura che ogni cosa che arriva sul nostro cammino serve. io cercherò di percorrerlo verso il vivere migliore.
come Tina mi insegna sempre.
un saluto a tutti
alberta
vorrei condividere con voi questa mia esperienza per cercare anche di migliorarmi
Dopo 10 anni di infernale lavoro in un call center, gestito da gente piccola piccola, finalmente sono riuscita a staccarmi e a trovare un altro lavoro.
ottimo, direte voi.
e lo dico anche io.
un lavoro che può darmi la possibilità di imparare e mettere in gioco le mie potenzialità.
o come dice tina, il talento.
....peccato che sono capitata nella tana dei peggiori razzisti della terra: gli italiani ignoranti e presuntuosi del nord italia.
lavoro in questo posto da una sola settimana, dovrò lavorarci un anno-dopodichè me ne vado, senza ombra di dubbio-
dopo aver ascoltato una serie di assurdità sugli extracomunitari, sulla finalmente presenza dei militari nelle città, sui campi di concentramento per i rom che violano le leggi italiane, oggi c'è stato il commento sui napoletani.
davanti a una napoletana-me medesima- che parla del vecchio pino daniele che scrive canzoni di denuncia ecco che il mio capo- una donna di 36 anni che fa le vacanze nei villaggi valtour all inclusive in arabia saudita- mi dice senza alcun tipo di buon senso: a beh, io quella gente lì- i napoletani- la chiuderei dal resto d'italia innalzando un muro così che non potranno più inquinarci. gente incivile e schifosa.
io sono rimasta sgomenta. ho chiuso la conversazione -e per fortuna erano le 17.30 e ce ne siamo andati!!- dicendo che non avevo alcun interesse a parlare con loro.
del resto cosa mai avrei potuto dire a chi con una tale arroganza e maleducazione mi parla in questi termini...
e così ho cominciato a pensare a tiziano terzani.
ho letto un suo libro questa estate "la fine è il mio inizio"
un libro nel quale egli descrive con tutta la passione della sua vita la voglia di vivere, di entrare dentro le culture di tutto il mondo, della bellezza della diversità, del piacere di andare dietro le cose oltre l'apparenza. di una vita spesa ad essere se stesso.
con umiltà e gratutudine.
e mi è molto più chiaro e molto più forte dentro di me il senso della mia vita, della voglia di elevare il mio spirito dalle piccolezze e bassezze di cui può impregnarsi l'essere umano.
sono sicura che ogni cosa che arriva sul nostro cammino serve. io cercherò di percorrerlo verso il vivere migliore.
come Tina mi insegna sempre.
un saluto a tutti
alberta
alberta- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 13.05.08
Località : napoli
...e la sfida continua...
Ecco Alberta, ancora una sfida.
E questa volta vedo che ti sembra ancora più dura visto che hai già deciso di andar via appena possibile.
Ma di persone come il tuo capo ne troverai sempre sulla tua strada. Coloro che parlano con convinzione di cose che non conoscono e che mentre sorridono ti pugnalano nel fianco.
E tu che fai? Fuggi? Soccombi?
No Alberta. Se fuggi alimenti solo il tuo disagio e ti sentirai come colei che non sa proprio quale sia il suo posto nel mondo.
Perché il tuo posto è dove sei, qui, adesso. E se ci sono i problemi, le difficoltà, occorre che le affronti. Ma senza incavolarti e gettar calci, ma appunto riflettendo. E cercando di comprendere, non solo attraverso il senso di quel che ti accade, ma anche mettendoti nei panni di chi, lontano centinaia di chilometri, solo attraverso le immagini alla televisione presume di comprendere una realtà tanto densa e varia come quella di Napoli.
Magari lei, il tuo capo, aveva bisogno di incontrarsi con te.
E tu con lei. Per crescere e andare avanti. La sua intolleranza è un po' simile alla tua, nei suoi confronti.
Vi discriminate entrambe, mentre la realtà come ben hai inteso è oltre.
E' oltre ciò che appare. Perché dietro un dialetto e un vestito, dietro culture date da trascorsi storici diversi c'è l'essenza dell'uomo per come è.
E nell'essenza siamo tutti uguali. Gli stessi bisogni e le stesse paure.
Lo stesso desiderio di essere accettato che si trasforma in arroganza quando si ha ancora più paura.
Non ti chiudere, ma dai modo agli altri di conoscerti e di vedere qunto sei bella e forte e sana.
Comprendi che non è facile cogliere una realtà complessa dopo i bombardamenti dei media che esaltano solo l'aspetto di una delinquenza che c'è ovunque. Ma che da noi è più eclatante, più colorita, e fa più notizia.
Quindi cara Alberta, facciamo in modo che si conosca anche l'altro aspetto di Napoli, quello sano, di gente per bene, e credo che a questo compito siamo chiamati ognuno di noi.
Perché occorre l'impegno e l'attenzione di noi tutti per combattere la convinzione dilagante e il luogo comune che siamo tutti camorristi e delinquenti.
E quindi ci vuole - è necessario! - anche il tuo imoegno. Con forza e determinazione ma senza rabbia né paura. E la prossima volta che ti capita di ascoltare questi discorsi sorridi! E con la stessa pazienza che si usa con i bambini che tante cose non le sanno, mostra loro, spiega, tua realtà. fatti conoscere.
E se non capiscono riprova ancora. Serena, paziente. Perché solo così avrai l'opportunità di confrontarti con lucidità, impossibile quando si è adirati. E imparerai quindi a elevarti al di sopra delle piccolezze.
Perché per elevare il proprio spirito non basta una fuga nel silenzio, ma occorre l'impegno di imparare serenamente a dialogare e farsi conoscere.
Non è facile lo so, ma non lo è neanche la strada che porta alla conoscenza e al sentire profondo.
Ed ecco quindi il senso. Uno dei significati. Ma ce ne saranno ancora altri che poi pian piano sono certa scoprirai.
Forza!
Tina
PS IL commento ai fatti ignobili della trasferta l'ho inserito su Napoli Migliore
E questa volta vedo che ti sembra ancora più dura visto che hai già deciso di andar via appena possibile.
Ma di persone come il tuo capo ne troverai sempre sulla tua strada. Coloro che parlano con convinzione di cose che non conoscono e che mentre sorridono ti pugnalano nel fianco.
E tu che fai? Fuggi? Soccombi?
No Alberta. Se fuggi alimenti solo il tuo disagio e ti sentirai come colei che non sa proprio quale sia il suo posto nel mondo.
Perché il tuo posto è dove sei, qui, adesso. E se ci sono i problemi, le difficoltà, occorre che le affronti. Ma senza incavolarti e gettar calci, ma appunto riflettendo. E cercando di comprendere, non solo attraverso il senso di quel che ti accade, ma anche mettendoti nei panni di chi, lontano centinaia di chilometri, solo attraverso le immagini alla televisione presume di comprendere una realtà tanto densa e varia come quella di Napoli.
Magari lei, il tuo capo, aveva bisogno di incontrarsi con te.
E tu con lei. Per crescere e andare avanti. La sua intolleranza è un po' simile alla tua, nei suoi confronti.
Vi discriminate entrambe, mentre la realtà come ben hai inteso è oltre.
E' oltre ciò che appare. Perché dietro un dialetto e un vestito, dietro culture date da trascorsi storici diversi c'è l'essenza dell'uomo per come è.
E nell'essenza siamo tutti uguali. Gli stessi bisogni e le stesse paure.
Lo stesso desiderio di essere accettato che si trasforma in arroganza quando si ha ancora più paura.
Non ti chiudere, ma dai modo agli altri di conoscerti e di vedere qunto sei bella e forte e sana.
Comprendi che non è facile cogliere una realtà complessa dopo i bombardamenti dei media che esaltano solo l'aspetto di una delinquenza che c'è ovunque. Ma che da noi è più eclatante, più colorita, e fa più notizia.
Quindi cara Alberta, facciamo in modo che si conosca anche l'altro aspetto di Napoli, quello sano, di gente per bene, e credo che a questo compito siamo chiamati ognuno di noi.
Perché occorre l'impegno e l'attenzione di noi tutti per combattere la convinzione dilagante e il luogo comune che siamo tutti camorristi e delinquenti.
E quindi ci vuole - è necessario! - anche il tuo imoegno. Con forza e determinazione ma senza rabbia né paura. E la prossima volta che ti capita di ascoltare questi discorsi sorridi! E con la stessa pazienza che si usa con i bambini che tante cose non le sanno, mostra loro, spiega, tua realtà. fatti conoscere.
E se non capiscono riprova ancora. Serena, paziente. Perché solo così avrai l'opportunità di confrontarti con lucidità, impossibile quando si è adirati. E imparerai quindi a elevarti al di sopra delle piccolezze.
Perché per elevare il proprio spirito non basta una fuga nel silenzio, ma occorre l'impegno di imparare serenamente a dialogare e farsi conoscere.
Non è facile lo so, ma non lo è neanche la strada che porta alla conoscenza e al sentire profondo.
Ed ecco quindi il senso. Uno dei significati. Ma ce ne saranno ancora altri che poi pian piano sono certa scoprirai.
Forza!
Tina
PS IL commento ai fatti ignobili della trasferta l'ho inserito su Napoli Migliore
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