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La crisi finanziaria
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La crisi finanziaria
E' da un po' che ci penso, che osservo quel che succede, o per lo meno quel che trapela dai media, ma aspettavo di comprendere un po' meglio prima di esprimere un parere.
Confesso la mia ignoranza in materia di economia, ma non posso ignorare il disagio economico che sento da più parti trapelare in questi tempi di crisi.
Ho letto da più parti un po’ di cose. ma l’altro giorno, ascoltando una persona, mi è venuta una grande tristezza…
È una brava persona,ha una piccola azienda, pochi operai a cui non ha mai fatto mancare nulla, e ci credo, perché lo conosco. Ha sempre lavorato tantissimo, finanche di sabato e di domenica e in estate se la moglie riusciva a strappargli una settimana di ferie era già tanto. L’ho visto sempre stanco, gli occhi rossi, ma ultimamente un velo in più nei suoi occhi. L’azienda non va bene. C’è crisi, non ha commissioni e ha bisogno di trentamila euro al mese per pagare gli operai.
Persone a cui è legato anche affettivamente perché lavorano insieme da anni e che per nulla al mondo vorrebbe mettere alla porta.
Il dilemma di un uomo che non sa come andare avanti.
Ma cosa è successo alla nostra economia?
Da quel che ho potuto comprendere c’è stata una esasperazione delle speculazioni finanziarie. Ogni giorno si scoprivano mezzi nuovi per arricchirsi.
E alla fine il sistema ha strangolato se stesso.
Per un periodo sembrava che si stesse un po’ meglio tutti. Era semplice acquistare un’auto e la maggior parte dei cittadini poteva contare sulla sicurezza di una abitazione di proprietà. Poi improvvisamente lo stravolgimento dei mercati. Il danaro che perde potere di acquisto, i cittadini che non riescono più a far fronte ai debiti – debiti che sono stati invogliati a fare in tutti modi! –
e la tragedia - che così ce la raccontano - che finanche le banche si trovano in crisi.
Questa mi sembra la tragedia di quello che viene definito il piccolo risparmiatore, io invece lo chiamerei risparmiatore, colui che era invogliato a deporre nei fondi quelle poche migliaia di euro che si proponeva di risparmiare, magari evitando anche di prendere un caffè con gli amici.
Ma coloro che hanno i grandi soldi, e sono inseriti in meccanismi perversi dove vige la necessità di farne sempre di più, si palleggiano la crisi e fingono di preoccuparsi del piccolo risparmiatore, mentre invece si preoccupano soltanto di salvaguardare le proprie posizioni di potere.
Mentre il quotidiano, loro, se lo sono salvaguardato da un pezzo!
Ma il potere è soprattutto un potere economico, un potere che decide le sorti dei governi, se ne infischia di chi votiamo e che pensa esclusivamente a conservare il proprio status.
Magari la crisi è stata proprio definita da un sovvertimento di equilibri avvenuti in alto loco e dove esistono dei traffici che noi non possiamo neanche immaginare.
Io ho la sensazione che se ne fregano che il piccolo risparmiatore veda diminuire la sua rendita sul fondo o che non riesca a pagare il mutuo. I loro interessi sono dedicati agli equilibri economici in alto loco per cui siamo giunti al punto che i governi si attivano a finanziare le banche che sono in crisi.
Ma cosa se ne può importare l’impiegato, l’operaio che arriva a stento alla fine del mese, di salvare le banche? Ci dicono che il sistema bancario salvaguarda la nostra moneta.
Ed io, operaio, impiegato, per poter conservare il misero potere di acquisto del mio stipendio e continuare a fare i salti mortali, devo finanziare, il mantenimento di un potere economico e speculativo che ha portato a questo stato di cose?
Chissà se lo immagina, l’operaio, l’impiegato, l’artigiano, che con il suo lavoro contribuisce a mantenere gli stipendi d’oro dei funzionari e politici che banchettano in alto loco…
Insomma i governi salvaguardano le banche per poter continuare a mantenere la situazione attuale.
Quella che ci ha portato al collasso.
Loro non vedono vie di uscita, perché la prima uscita sarebbe proprio la loro. E di certo faranno di tutto per non operare alcun cambiamento.
Ma le cose stanno cambiando e non è possibile arrestare il corso degli eventi.
Lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, è più forte di qualsiasi potere sia pure alto e in alto loco, per cui la situazione inevitabilmente cambierà.
Ed è meglio che cambi perché in questo modo non era più possibile andare avanti.
Un sistema fondato su una società capitalistica, dove occorre spendere, spendere, spendere. E, per far circolare la moneta, crea ogni giorno dei falsi bisogni, che allontanano l’individuo dall’essenza di sé, costringendolo a dei valori che determinano solo malesseri e frustrazioni.
Ma il malessere serve a chi deve vendere!
Ed ecco che hanno trovato la gallina dalle uova d’oro… il modello imposto, e che propongono di continuo, che occorre esser giovani, belli e magri per essere accettati, alimenta sentimenti di inadeguatezza, frustrazione e infelicità che vengono solo compensati tentando di rimediare ai propri difetti!
E quindi tutti comprano e spendono tra alimenti dietetici, palestre in cui si sfiancano e istituti di bellezza in cui sperano il miracolo!
E non basta.
Se non hai le scarpe di quella data marca sei out.
E allora eccoli tutti in fila per delle ore davanti al negozio che vende le scarpe dell’ultima moda.
E non fa niente se a due metri ci sono i cassonetti colmi di immondizie che non ritirano da settimane…
Ma ci sono i saldi? chiedo
No…
Tutti con aria vaga… vacua.. infelice..
Magari hanno dato senso ad un pomeriggio stando in fila per due ore.. e la sera saranno proprio simile all’amico… con le stesse scarpe..
Bravo!
Quanto dura la felicità di un paio di scarpe nuove di duecentocinquanta euro?
Non pensate a questo punto di esser certi di una mia tendenza politica.
Con gli schieramenti attuali la mia tendenza è nulla.
Non sono né di destra e né di sinistra. Lo sono stata di sinistra, si portava. Mio padre, sindacalista, mi ha comunque trasmesso delle idee.
Ma quanto sono tristi oggi gli ex sessantottini!
Ogni schieramento politico ha fatto il suo tempo, e ora il tempo preme, urge, affinché avvenga un cambiamento radicale. E se per cambiamento radicale occorre attraversare un periodo di crisi, che ben venga. Io ho la sensazione che si stanno mettendo delle toppe a uno strappo insanabile.
Loro premono per far girare il mercato, per far confluire sempre più soldi in mano ai pochi, mentre vi sono nel mondo milioni di persone che muoiono di fame! Ogni giorno mi arrivano bollettini con richieste di danaro per persone che hanno serie difficoltà…e noi dobbiamo acquistare, spendere, comprare… tante belle cose inutili per far girare l’economia.
A me sembra un assurdo, un paradosso.
E intanto sono tutti concordi che occorre mantenere la situazione attuale..
Confesso la mia ignoranza in materia di economia, ma non posso ignorare il disagio economico che sento da più parti trapelare in questi tempi di crisi.
Ho letto da più parti un po’ di cose. ma l’altro giorno, ascoltando una persona, mi è venuta una grande tristezza…
È una brava persona,ha una piccola azienda, pochi operai a cui non ha mai fatto mancare nulla, e ci credo, perché lo conosco. Ha sempre lavorato tantissimo, finanche di sabato e di domenica e in estate se la moglie riusciva a strappargli una settimana di ferie era già tanto. L’ho visto sempre stanco, gli occhi rossi, ma ultimamente un velo in più nei suoi occhi. L’azienda non va bene. C’è crisi, non ha commissioni e ha bisogno di trentamila euro al mese per pagare gli operai.
Persone a cui è legato anche affettivamente perché lavorano insieme da anni e che per nulla al mondo vorrebbe mettere alla porta.
Il dilemma di un uomo che non sa come andare avanti.
Ma cosa è successo alla nostra economia?
Da quel che ho potuto comprendere c’è stata una esasperazione delle speculazioni finanziarie. Ogni giorno si scoprivano mezzi nuovi per arricchirsi.
E alla fine il sistema ha strangolato se stesso.
Per un periodo sembrava che si stesse un po’ meglio tutti. Era semplice acquistare un’auto e la maggior parte dei cittadini poteva contare sulla sicurezza di una abitazione di proprietà. Poi improvvisamente lo stravolgimento dei mercati. Il danaro che perde potere di acquisto, i cittadini che non riescono più a far fronte ai debiti – debiti che sono stati invogliati a fare in tutti modi! –
e la tragedia - che così ce la raccontano - che finanche le banche si trovano in crisi.
Questa mi sembra la tragedia di quello che viene definito il piccolo risparmiatore, io invece lo chiamerei risparmiatore, colui che era invogliato a deporre nei fondi quelle poche migliaia di euro che si proponeva di risparmiare, magari evitando anche di prendere un caffè con gli amici.
Ma coloro che hanno i grandi soldi, e sono inseriti in meccanismi perversi dove vige la necessità di farne sempre di più, si palleggiano la crisi e fingono di preoccuparsi del piccolo risparmiatore, mentre invece si preoccupano soltanto di salvaguardare le proprie posizioni di potere.
Mentre il quotidiano, loro, se lo sono salvaguardato da un pezzo!
Ma il potere è soprattutto un potere economico, un potere che decide le sorti dei governi, se ne infischia di chi votiamo e che pensa esclusivamente a conservare il proprio status.
Magari la crisi è stata proprio definita da un sovvertimento di equilibri avvenuti in alto loco e dove esistono dei traffici che noi non possiamo neanche immaginare.
Io ho la sensazione che se ne fregano che il piccolo risparmiatore veda diminuire la sua rendita sul fondo o che non riesca a pagare il mutuo. I loro interessi sono dedicati agli equilibri economici in alto loco per cui siamo giunti al punto che i governi si attivano a finanziare le banche che sono in crisi.
Ma cosa se ne può importare l’impiegato, l’operaio che arriva a stento alla fine del mese, di salvare le banche? Ci dicono che il sistema bancario salvaguarda la nostra moneta.
Ed io, operaio, impiegato, per poter conservare il misero potere di acquisto del mio stipendio e continuare a fare i salti mortali, devo finanziare, il mantenimento di un potere economico e speculativo che ha portato a questo stato di cose?
Chissà se lo immagina, l’operaio, l’impiegato, l’artigiano, che con il suo lavoro contribuisce a mantenere gli stipendi d’oro dei funzionari e politici che banchettano in alto loco…
Insomma i governi salvaguardano le banche per poter continuare a mantenere la situazione attuale.
Quella che ci ha portato al collasso.
Loro non vedono vie di uscita, perché la prima uscita sarebbe proprio la loro. E di certo faranno di tutto per non operare alcun cambiamento.
Ma le cose stanno cambiando e non è possibile arrestare il corso degli eventi.
Lo Zeitgeist, lo spirito del tempo, è più forte di qualsiasi potere sia pure alto e in alto loco, per cui la situazione inevitabilmente cambierà.
Ed è meglio che cambi perché in questo modo non era più possibile andare avanti.
Un sistema fondato su una società capitalistica, dove occorre spendere, spendere, spendere. E, per far circolare la moneta, crea ogni giorno dei falsi bisogni, che allontanano l’individuo dall’essenza di sé, costringendolo a dei valori che determinano solo malesseri e frustrazioni.
Ma il malessere serve a chi deve vendere!
Ed ecco che hanno trovato la gallina dalle uova d’oro… il modello imposto, e che propongono di continuo, che occorre esser giovani, belli e magri per essere accettati, alimenta sentimenti di inadeguatezza, frustrazione e infelicità che vengono solo compensati tentando di rimediare ai propri difetti!
E quindi tutti comprano e spendono tra alimenti dietetici, palestre in cui si sfiancano e istituti di bellezza in cui sperano il miracolo!
E non basta.
Se non hai le scarpe di quella data marca sei out.
E allora eccoli tutti in fila per delle ore davanti al negozio che vende le scarpe dell’ultima moda.
E non fa niente se a due metri ci sono i cassonetti colmi di immondizie che non ritirano da settimane…
Ma ci sono i saldi? chiedo
No…
Tutti con aria vaga… vacua.. infelice..
Magari hanno dato senso ad un pomeriggio stando in fila per due ore.. e la sera saranno proprio simile all’amico… con le stesse scarpe..
Bravo!
Quanto dura la felicità di un paio di scarpe nuove di duecentocinquanta euro?
Non pensate a questo punto di esser certi di una mia tendenza politica.
Con gli schieramenti attuali la mia tendenza è nulla.
Non sono né di destra e né di sinistra. Lo sono stata di sinistra, si portava. Mio padre, sindacalista, mi ha comunque trasmesso delle idee.
Ma quanto sono tristi oggi gli ex sessantottini!
Ogni schieramento politico ha fatto il suo tempo, e ora il tempo preme, urge, affinché avvenga un cambiamento radicale. E se per cambiamento radicale occorre attraversare un periodo di crisi, che ben venga. Io ho la sensazione che si stanno mettendo delle toppe a uno strappo insanabile.
Loro premono per far girare il mercato, per far confluire sempre più soldi in mano ai pochi, mentre vi sono nel mondo milioni di persone che muoiono di fame! Ogni giorno mi arrivano bollettini con richieste di danaro per persone che hanno serie difficoltà…e noi dobbiamo acquistare, spendere, comprare… tante belle cose inutili per far girare l’economia.
A me sembra un assurdo, un paradosso.
E intanto sono tutti concordi che occorre mantenere la situazione attuale..
Re: La crisi finanziaria
Ed ecco la conferma a queste idee.
La crisi finanziaria spiegata dal dott. Pierluigi Paoletti, economista, in 8 video su youtube.
https://www.youtube.com/watch?v=rSG-lJIt_os
La crisi finanziaria spiegata dal dott. Pierluigi Paoletti, economista, in 8 video su youtube.
https://www.youtube.com/watch?v=rSG-lJIt_os
Re: La crisi finanziaria
Sono trascorsi tre anni e tutto è crollato oramai.
La moneta unica è in agonia. A uno ad uno i paesi dell'unione europea si stanno strangolando in un debito pubblico sempre più insanabile e non esistono paesi ricchi e poveri. Esiste l'implosione di un sistema finanziario che cresceva sulle speculazioni e sul debito. Nodi che prima o poi dovevano venire al pettine.
Cosa fare oggi?
Io non so nulla di economia, ma ritengo che le drastiche misure di risparmio adottate dal nostro, come dagli altri governi, non servono a mantenere un equilibrio economico se non cambiano, a livello internazionale, le regole alla base dell'attività finanziaria.
Magari iniziando a porre dei limiti alle speculazioni finanziarie.
Nessuno oggi può prevedere se l'euro crolla oppure no. Ma se l'euro crolla, probabilmente crollerà anche l'intera Unione Europea, salterà l'equilibrio instabile delle relazioni internazionali e allora chissà... magari ci sarà per davvero da aver paura...
La moneta unica è in agonia. A uno ad uno i paesi dell'unione europea si stanno strangolando in un debito pubblico sempre più insanabile e non esistono paesi ricchi e poveri. Esiste l'implosione di un sistema finanziario che cresceva sulle speculazioni e sul debito. Nodi che prima o poi dovevano venire al pettine.
Cosa fare oggi?
Io non so nulla di economia, ma ritengo che le drastiche misure di risparmio adottate dal nostro, come dagli altri governi, non servono a mantenere un equilibrio economico se non cambiano, a livello internazionale, le regole alla base dell'attività finanziaria.
Magari iniziando a porre dei limiti alle speculazioni finanziarie.
Nessuno oggi può prevedere se l'euro crolla oppure no. Ma se l'euro crolla, probabilmente crollerà anche l'intera Unione Europea, salterà l'equilibrio instabile delle relazioni internazionali e allora chissà... magari ci sarà per davvero da aver paura...
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